Si affaccia, vuol vedere, vuol sapere. La Curiosa spinge in avanti le spalle e indietro le braccia, si sporge dalla vetrina e non si perde nulla.
Là fuori c’è un gran trambusto, macchine, rumore, gente che passa distratta, sguardo a terra o dentro lo schermo del telefonino. Persone senza faccia, come la “Curiosa” che invece gioca al contrario, in una intrigante relazione emozionale con chi sul suo volto bianchissimo e solo apparentemente anonimo, legge e disegna l’espressione che vuole, lo stato d’animo, l’attimo in cui il batticuore sale oppure s’impiglia nella “rete” di mille suggestioni.
La Curiosa guarda fuori con malcelata ironia chi va e viene senza tregua né il piacere dell’istante da assaporare e si compiace della bellezza che la circonda, in uno scrigno d’arte che lascia fuori dalla porta qualsiasi dettaglio – qui assolutamente irrilevante – del tran tran quotidiano.
C’è un altro mondo tra dipinti, sculture e maioliche uscite dalle mani di due maestri di creatività e stile: Corrado Paolo D’Alessandro e Mario Bernardini che da quarant’anni firmano il sodalizio Arxaia, fucina di opere pittoriche e scolpite, ispirate alla tecnica della terracotta invetriata e alle evoluzioni della trasformazione di materie prime. La regola aurea è: dare forma alla terra, come facevano i Della Robbia più di cinque secoli fa.
Nel paese dove i ceramisti fiorentini hanno realizzato il maggior numero di opere a livello toscano (se si esclude Firenze), Corrado e Mario rinnovano la tradizione reinterpretandola con sperimentazioni e studi d’avanguardia. Nuove frontiere, ma con l’impronta della bottega robbiana che a Foiano ha consegnato un capolavoro unico: la statua in 3D raffigurante Maria con Gesù Bambino. Porta la firma di Andrea Della Robbia su disegno dello zio Luca, capostipite dalla bottega in riva d’Arno. Una scultura a tutto tondo che esiste solo nel paese della Valdichiana.
Il “ponte” con l’arte robbiana è la galleria Arxaia. Dalla maiolica d’ispirazione robbiana per gli angeli, alle figure femminili che evocano la maternità o raccontano storie con richiami alla mitologia, leit motiv delle creazioni degli artisti, alle “vele”, profili di donna molto particolari. Il viaggio ha mille arrivi e partenze, sfida il tempo e le mode per ridisegnare, ogni volta, la propria identità e presentarla al mondo che ama collezionare pezzi unici. Dai Della Robbia al Raku, antica tecnica giapponese per sculture eteree in terracotta che una volta lavorata “esce nera e viene impreziosita con bagliori dorati.
E’ un tecnica con cui abbiamo realizzato anche un collezione di gioielli”, spiega Corrado mentre mostra la collezione cult: una serie copiosa di bamboline in maiolica, tutti pezzi unici, “diventati oggetti da raccolta. Abbiamo clienti in America che ogni anno ne aggiungono una arrivando ad averne a casa perfino un centinaio. Mario ha creato lo stile e la base su cui io ho poi curato i dettagli e le molteplici varianti per offrire agli appassionati la novità creativa”.
Così, le bamboline in maiolica sono diventate damine rococò, figure alate, portatrici di candele. La particolarità è che il volto è bianco, come la ceramica invetriata delle robbiane. Un volto “volutamente non disegnato per lasciare a ciascuno l’immaginazione dell’espressione”.
Tra le tante, la Curiosa non resiste e si mette in mostra. “Basta sporgere in avanti il busto e le braccia all’indietro, per dare il movimento e l’idea della curiosità”, dice Corrado tenendo tra le mani la sua preferita. Ora nella galleria d’arte si lavora per il Natale puntando su Presepi “insoliti” dove “i Re Magi cavalcano zebre, mucche chianine, tori; oppure il manto della Madonna è fatto con una particolare fusione a vetro. Composizioni scultoree molto richieste dai mercati internazionali ed è bello constatare che i clienti riconoscono e apprezzano il tratto identitario delle nostre mani”.
Mani che dalla terra forgiano forme e alito di vita. La Curiosa sorride: ora è lei la protagonista e la sua storia è ancora da scrivere.