Tante piazze in una. Con la voglia di ritrovarsi, di esserci
Le porte delle case, a lungo sbarrate dalla pandemia, si riaprono e la gente torna in piazza, riconquista spazi e socialità ceduti all’emergenza e alle regole anti-Covid. E’ un’estate diversa, un po’ a metà del guado, con l’incognita dei contagi che riprendono a galoppare e i vaccini in pista, tra rallentamenti e accelerazioni. E’ l’estate della ripartenza ma è un lento andare, perché questo virus ha messo in ginocchio il mondo e per rialzarsi servirà tempo, sostegno a chi ha bisogno e fiducia. Ma si parte sempre dalle persone, non dalle cose, quando si tratta di ricostruire ciò che è stato distrutto, perché sono le persone che fanno la differenza con i loro comportamenti e la consapevolezza che da soli non si va da nessuna parte.
Forse, in questa fase, servirebbe una dose maggiore di consapevolezza collettiva tradotta in fraternità, condivisione, aiuto: insomma, uscire dal recinto dell’orticello e guardare al campo da riseminare affinchè crescano frutti buoni nella primavera della rinascita. Un passo alla volta. A Foiano si riparte dalla piazza: l’amministrazione comunale, sindaco Francesco Sonnati e vicesindaco Jacopo Franci in testa, ci ha creduto e tenacemente insieme alle associazioni del paese, Pro loco e attività produttive, ha offerto ai foianesi un programma di eventi che danno il senso della comunità.
Il filo della tela di luglio e agosto è la musica che si fa racconto
esperienza, nei tanti concerti che animano le piazze del centro storico e la frazione di Pozzo. Ad arricchire l’incontro in piazza è la testimonianza di chi fa musica e spiega come è iniziato un cammino che non si ferma, nonostante la pandemia abbia “congelato” le performances degli artisti. Ora si torna a suonare ed è una medicina sacrosanta per tutti.
A Foiano Marco Ligabue narra la storia della famiglia e del fratello Luciano tra canzoni, ricordi, episodi surreali, successi e salite. Non solo note, ma vita vissuta in cui ciascuno si può ritrovare. Non c’è distanza tra palco e pubblico. La piazza diventa il salotto di casa, o il giardino con l’erba appena rasata e i fiori a dare pennellate di colori, nel concerto-racconto di Ginevra Di Marco e Francesco Magnelli, ex Csi, due artisti di grande spessore che prendono per mano le persone in piazza e le conducono in un viaggio che è memoria, ma anche ricerca, sperimentazione, come l’incursione nella musica popolare della Toscana e del Mediterraneo. La gente partecipa e applaude.
E’ una conversazione musicale che ricrea sensazioni, risveglia sentimenti e riconnette gli uni agli altri. La piazza si fa cucina o patio tra le suggestioni della “Cena en blanc” voluta dalla Pro loco e da sei anni uno degli eventi clou: persone insieme, è la formula vincente del format che valorizza la convivialità, lo stile e le eccellenze del territorio nella patria della Chianina e dell’Aglione.
E’ bello vedere, anzi, rivedere i sorrisi sui volti delle persone, per una volta senza mascherine ma sempre nel rispetto delle regole di sicurezza. Fa bene al cuore osservare come la piazza torni ad essere il fulcro di conversazioni, dialogo, confronto, spensieratezza, l’idea che insieme siamo più forti.
C’è la voglia di leggerezza ma anche di riflessione per comprendere i mutamenti del nostro tempo e quanto e come, ancora, questa pandemia inciderà sulle vite di tutti: l’incontro con l’economista Carlo Cottarelli approfondisce scenari italiani ed europei, indica una rotta possibile, aiuta a comprendere da che parte ripartire.
Sono alcuni eventi dell’estate foianese che mi hanno colpito per “la filosofia” con cui sono stati pensati e organizzati: far tornare la gente in piazza. E la gente ha risposto, la piazza ora non è più vuota. C’è un presidio di umanità a difenderla da ogni male e la comunità è viva.