Tre rintocchi e una pausa. E’ il ritmo di un evento unico: la nascita di un bambino.
Non è il suono che scandisce le ore e le “mezze”, dipanando il filo della giornata, un tempo nei campi, oggi tra ufficio, casa, azienda, scuola, negozio.
Non è il suono prolungato e mesto che annuncia la morte di una persona. E’ l’energia di una nuova storia, ancora tutta da raccontare, nel grande libro della vita.
La melodia dei rintocchi a festa la firma un giovane campanaro che ha scelto il mestiere per passione e per portare avanti il “marchio di fabbrica” fondato dal padre Gerardo, più di mezzo secolo fa.
Gabriele Gallorini ha creato il suo personalissimo “inno alla gioia” che senza nulla togliere all’immenso Beethoven, è perfetto allo scopo: annunciare che a Castiglion Fiorentino c’è un nuovo compaesano, la comunità è più ricca e c’è una buona notizia da condividere. Officina e casa, come “uscio e bottega” a Montecchio Vesponi, è il quartier generale dei Gallorini: Gabriele, 34 anni e il fratello Giovanni di 39, insieme a Gerardo che di anni ne ha 74 ma è sempre in azione tra macchinari e attrezzature.
Era uno studente quando decise di mettersi in gioco e capì quale sarebbe stata la sua strada: poco più che ventenne, Gerardo studiava a Firenze, all’istituto che consegnava il diploma da elettricista ma non c’erano tanti soldi per permettersi l’affitto di una casa o di una pensione.
Così, trascorse diversi anni nell’abitazione di un priore, terminando gli studi e cominciando a lavorare. Fu proprio nella canonica del priore che Gerardo mise mano all’impianto elettrico delle campane risolvendo il problema che impediva di azionarle.
Un modo per sperimentare attitudine e ingegno ma anche per ripagare il priore dell’ospitalità disinteressata. Da quel momento, le campane diventeranno la sua colonna sonora e quella dei figli che si sono appassionati.
“Da piccolo il babbo mi legava con delle corde in un punto sicuro del campanile mentre lavorava al funzionamento dell’impianto e per me è stato amore a prima vista”, spiega Gabriele che quando sta sul tetto di una chiesa o sopra una torre campanaria è felice perché “da lassù tutto è diverso. Sono io a dover far funzionare un sistema attraverso il quale trasmettere messaggi alle persone e sento tutta la responsabilità del compito”.
Come adesso, in cima alla torre del Cassero dove ha messo a punto la tecnica per i rintocchi dedicati ai neonati in un ingegnoso gioco di martelletti e cavalieri che “animano” la campana in bronzo datata 1800.
Idea tradotta in pratica dal sindaco Mario Agnelli: “E’ il suono della gioia che si annuncia alla popolazione quando l’ufficio anagrafe riceverà la registrazione di un neonato. E’ il nostro inno di benvenuto ai nuovi castiglionesi”.
Non guarda tanto al primato dell’iniziativa (unica nella storia del Comune e nel resto della Valdichiana), quanto al senso di un messaggio di speranza e rinascita “dopo due anni alle prese con il Covid e purtroppo tante vite spezzate”.
C’è un altro dato da non sottovalutare, in qualche modo connesso alla pandemia: il crollo delle nascite. Anche a Castiglioni “dal 2019 abbiamo registrato un costante calo e i nuovi nati si attestano sui cento all’anno. Speriamo che l’annuncio della campana del Cassero sia di buon auspicio per le coppie che decideranno di fare un figlio”.
Il meccanismo messo a punto da Gabriele Gallorini è azionato da una app. “E’ la forza della domotica che porta innovazione anche nei meccanismi più tradizionali”, dice il giovane campanaro che ha scelto di seguire le orme del padre “perché è bello prendersi cura delle campane, perfezionare l’impianto elettrico in modo che tutto funzioni a puntino. E’ gratificante vedere le persone riunite davanti alla chiesa e la campana suona bene. Quando il sindaco ci ha anticipato l’idea, siamo stati felici di dare il nostro contributo a un’iniziativa davvero bella”.
Dal duomo di Arezzo alla chiesa di Puglia che vanta la più antica campana della provincia, risalente al 1100, passando per Siena, Grosseto e città dell’Emilia Romagna e dell’Umbria: il “marchio di fabbrica” dei Gallorini è conosciuto e richiesto in tutto il centro Italia.
Ora, al “repertorio di famiglia” si aggiunge la melodia di un nuovo modo per comunicare la vita.